Beato il paese che non necessita di condoni

Un articolo del segretario nazionale  avv.to Mario Fiamigi sul condono è stato pubblicato su Norme  & Tributi del Sole 24 Ore.

Quale condono? Non esiste neanche una bozza di testo. Si annuncia un provvedimento senza neanche tracciare limiti e  costi.
Ha fatto bene il segretario a puntualizzare come la prima cosa da fare è la semplificazione delle procedure norme complesse facilitano  corruzione e violazione.

Come  Appc entreremo nel merito appena  ci sarà quanto meno presentata  una bozza di testo normativo.

Per ora solo chiacchere da bar. 

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Condonare, vocabolo ricorrente da decenni nella politica italiana, che ha trovato declinazioni (condono fiscale, edilizio, valutario, previdenziale) in ogni governo, spazio in ogni maggioranza, assertori e detrattori in ogni partito (a seconda delle convenienze del momento), indignazioni profonde da commentatori insigni, giustificazioni nobili dagli stessi commentatori se il condono, magari imbellettato ed esteticamente politically correct, è varato dalla maggioranza a cui vanno le loro simpatie. Il teatrino che oramai conosciamo bene e che si è immediatamente rappresentato alle parole del Ministro Salvini sul nuovo progetto di condono edilizio.

Ma, tra il profluvio di commenti partigiani, mi ha colpito un tweet del Professor Carlo Cottarelli, che mi permetto di citare ”Resto contrario ai condoni, anche quelli edilizi. Però le regole che devono essere seguite per apportare modifiche anche minori alla propria casa sono insensate e andrebbero riviste. Immediatamente.”

Ecco il punto, rappresentato con semplicità, senza paludamenti boriosi e bizantinismi linguistici, senza vuota polemica e contrapposizione ideologica, ma con efficacia brutale.

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